Una cicatrice può disturbare postura e movimento, agendo sul piano neurologico e meccanico-tissutale. Prendersene cura è il primo passo per eliminare diversi tipi di dolori, non necessariamente collocati vicino alla cicatrice o ad essa riferibili. Scopriamo insieme perché!
Quando lesioniamo la cute o anche i tessuti più profondi (muscoli, viscere) andiamo ad innescare dei meccanismi di riparazione che vanno a riunire i tessuti con del tessuto connettivo. Tuttavia, quando questa tipologia di tessuto si trova a dover colmare uno spazio “non previsto” (come il taglio di una cicatrice), non si organizza sempre in modo adeguato e coerente alla sua funziona, ma capita che perda di elasticità e si concentri nei tessuti in modo anomalo e differente rispetto al suo comportamento abituale.
Età, predisposizione, tipologia di trauma, intervento e cura della ferita incidono sulle modalità di guarigione della cicatrice. A volte in questa zona di “disordine” viene alterato il flusso sanguigno, linfatico, i nervi di grosso calibro e piccole terminazioni nervose vengono bloccate ed intrappolate. Si crea, quindi, una zona di blocco dei tessuti i quali perdono elasticità e non sono più in grado di scorrere tra di loro. In questo caso parliamo quindi di “aderenza cicatriziale”. Ma non è sempre così: può anche accadere che la cicatrice sia mobile e non “aderente”, ma provochi comunque dolore ed è qui che possiamo parlare di “cicatrice attiva.
Come trattare, ad esempio, una cicatrice con aderenze? Come fin qui detto, può accadere che in più punti la cicatrice risulta poco mobile o completamente immobile rispetto ai tessuti sottostanti. In questi casi i tessuti possono andare in disfunzione causando (a seconda della localizzazione della cicatrice) ristagno linfatico, limitazione articolare, rigidità della cute e dolori riflessi anche in altre zone del corpo non collocate nelle dirette vicinanze della cicatrice.
La cicatrice può essere trattata a livello fisioterapico e massoterapico, sia funzionalmente che esteticamente. Esistono numerose tecniche di mobilizzazione cicatriziale e di trattamento anche con elettromedicali che possono migliorare fino a risolvere completamente le problematiche strutturali che comporta. La branca di fisioterapia dermatofunzionale invece si pone come obiettivo il miglioramento estetico della cicatrice andando a ridurre l’impatto visivo che questa ha sul nostro corpo, senza provocare dolore al paziente.
Come ben sappiamo, la cute è un tessuto vivo e se opportunamente stimolato è possibile ripristinare l’elasticità dei tessuti. Il trattamento di base è di tipo meccanico, dove tramite i seguenti interventi è possibile eliminare le aderenze, sia superficiali che più profonde:
- Mobilizzazione Manuale
- Coppettazione a vuoto e mobilizzazione
- Tape Kinesiologico
Al di fuori dell’effetto puramente meccanico, tutte le metodiche hanno come scopo quello di stimolare i tessuti della cute nella produzione di nuove fibre collagene.
Non dimentichiamo mai di prenderci cura del nostro corpo! Contatta i fisioterapisti ed i massoterapisti del centro Vitality per ulteriori informazioni.
Dott.sa Valentina Bonfanti