Per piede piatto si intende un piede che appoggia al suolo con tutta o gran parte della sua superficie plantare e con il calcagno pronato, cioè, deviato in valgismo rispetto alla tibia, con un eccessivo svolgimento dell’elica plantare.
Il piede piatto è una condizione estremamente comune nella società occidentale.
Nella prima fase della deambulazione dai 10 mesi di vita fino ai 3-4 anni il piattismo plantare è del tutto normale e fa parte del normale sviluppo del piede che si correggerà in maniera spontanea e progressiva fino ai 6-7 anni.
Il piede piatto essenziale dell’adolescenza, si colloca cronologicamente tra il 6° e il 13° anno di vita e non è altro che quel 20% di piedi che non hanno sviluppato l’elica plantare entro questo tempo.
Anche questi, seppur tardivamente, sono generalmente destinati a normalizzarsi e soltanto una piccola percentuale, compresa tra l’1 e il 5%, tende a restare piatto valgo.
Nei casi in cui il piattismo è di entità maggiore, risulta consigliabile l’uso di plantari e la pratica sport atti a migliorare l’appoggio del piede e facilitare la normale maturazione del piede stesso.
La valutazione strumentale di base è la podoscopia.
In cosa consiste la valutazione? Verrà effettuata una valutazione podoscopica per valutare l’appoggio plantare ed in presenza di eventuali anomalie verrà consegnata una informativa scritta per gli esercenti la potestà genitoriale con ulteriori indicazioni.
Il Medico Pediatra di Libera Scelta, può comunque rispondere a tutte le domande e valutare i rari casi in cui è necessaria una ulteriore valutazione medico specialistica e la eventuale prescrizione di plantari o le rarissime situazioni in cui è indicato l’intervento chirurgico.
Dott. Pasquale ROSIELLO
Medico- Chirurgo
Specialista in Fisiatria